Qual è la differenza tra speck e prosciutto crudo? Sono due salumi italiani molto apprezzati, entrambi ricavati dalla coscia del maiale, ma differiscono nei metodi di lavorazione, nei sapori e nelle caratteristiche nutrizionali.
Metodi di produzione dei salumi
Il prosciutto crudo è ottenuto dalla salatura a secco della coscia interna del maiale, mantenendo l’osso. La cotenna esterna viene utilizzata per proteggere il prodotto durante la stagionatura, mentre la sugnatura viene utilizzata per prevenire l’eccessiva disidratazione delle parti muscolose. Dopo una fase iniziale di salatura, il prosciutto subisce un luogo processo di stagionatura che può durare da 9 mesi fino a oltre 2 anni. Tra i più noti ci sono il Prosciutto di Parma DOP e il Prosciutto San Daniele DOP, ognuno con specifiche tecniche di produzione.
Lo speck, invece, proviene anch’esso dalla coscia del maiale, ma viene disossato prima della lavorazione. La carne subisce un processo di affumicatura che conferisce al prodotto il suo caratteristico sapore affumicato. Dopo l’affumicatura, lo speck è stagionato all’aria fresca delle Alpi per un periodo che varia generalmente da 5 a 12 mesi.
Il sapore dello speck e del prosciutto crudo
Il prosciutto crudo ha un sapore dolce e delicato, che deriva esclusivamente dalla stagionatura., ideale da gustare da solo o in abbinamento con frutta come meloni o fichi.
Invece, lo speck offre un gusto più deciso e aromatico, grazie al processo di affumicatura. È perfetto per insaporire piatti robusti come la pizza e per arricchire panini e taglieri.
Valori nutrizionali
Il prosciutto crudo è un salume più magro e fine rispetto allo speck, e ha un rapporto calorico variabile a seconda del tipo e della marca. Entrambi sono ricchi di proteine e minerali, rendendoli una scelta nutriente. Ricordiamo che vanno consumati con moderazione.
La scelta tra i due dipenderà spesso dal tipo di piatto che si intende preparare o dall’abbinamento con altri cibi.